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Successo per il Meeting Internazionale sullo Sport Femminile a Bologna, organizzato da Assist in collaborazione con il Comune di Bologna

Una splendida giornata di Sport e di Sport Femminile il Meeting Internazionale sullo Sport Femminile, tenutosi il 24 febbraio nella suggestiva Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio a Bologna organizzata dalla Associazione Nazionale Atlete Assist L’evento, organizzato in collaborazione con il Comune di Bologna e con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana e di Amnesty International Italia, ha registrato una partecipazione qualificata e coinvolta ed ha visto la presenza di numerose personalità di spicco nel mondo dello sport, dei diritti umani e del giornalismo.

Durante la giornata sono stati affrontati diversi aspetti cruciali dello sport femminile, dal ruolo dei media alla rappresentanza e ai diritti delle atlete, attraverso tre panel di alto livello. Le discussioni hanno evidenziato l’importanza del linguaggio e della formazione adeguata per una narrazione paritaria e rispettosa, oltre all’esigenza di un mondo sportivo equo ed inclusivo.

Ad aprire i lavori Roberta Li Calzi, Assessora allo Sport e Bilancio per il Comune di Bologna, la quale ha sottolineato l’importanza di un linguaggio che possa dare dignità e valore a tutte quelle storie di eccellenza sportiva che sono alla base dello sport italiano, e che hanno bisogno di essere condivise con le parole giuste. L’impegno del Comune di Bologna per l’accesso alla pratica sportiva ed il rispetto della gender equality è sempre più grande e trasversale, ha evidenziato l’assessora. Coinvolgere i cittadini e le cittadine, sviluppare percorsi di formazione e valorizzare lo sport a tutti i livelli e gli impianti che lo ospitano, non possono essere obiettivi raggiunti se a ciò non si affianca il rispetto per i diritti di tutti e tutte.

Lara Lugli, ex pallavolista e formatrice Assist, e Alice Pignagnoli, portiera del Ravenna, hanno portato l’attenzione sulla mancanza di norme a tutela e a favore della maternità per le atlete, e della necessità di un cambiamento nella dirigenza sportiva per fare in modo che nessun’altra atleta viva quello che hanno vissuto loro. “Quello che è successo a me”, dice Lara, “è successo al 90% delle atlete italiane. Non sono una mosca bianca, e per fare in modo che lo sport al femminile possa fiorire, c’è bisogno di una grande potatura ai vertici dello sport, un ricambio di idee e di priorità”. Entrambe hanno condiviso cosa ha significato per loro combattere questa battaglia legale, e il modo in cui la vicenda abbia impattato le loro vite, professionali e personali. “Lo spogliatoio è il tuo posto sicuro – spiega Alice – la tua squadra è la tua famiglia. Purtroppo durante la battaglia legale con la Lucchese legata alla mia maternità mi sono sentita tremendamente sola, perché queste due cose mi sono venute a mancare. Assist in questo mi è stata vicina sempre”.

Si è discusso del “Faircoaching” ossia di come allenare sempre con rispetto, ma anche del tema delle molestie nello sport, e di come vada promossa una discussione costruttiva e consapevole su queste importanti questioni. Francesca Vitali, ricercatrice universitaria presso la Scuola di Scienze Motorie dell’Università di Verona e responsabile dei rapporti con le Università per Assist, ha riportato l’attenzione sull’importanza del linguaggio e di una formazione adeguata per tutti i professionisti che operano nell’ambito della comunicazione. L’obiettivo è eliminare linguaggi offensivi e dare maggiore spazio allo sport al femminile in tutte le sue sfaccettature, affinché la narrazione sia paritaria e rispettosa di tutte e tutti.

Manuela Clayset, Responsabile Politiche di Genere e Diritti per l’Uisp, ha sottolineato l’importanza di un mondo sportivo che sappia accogliere tutte e tutti in modo diverso, perché parlare di uguaglianza è importante ma non bisogna dimenticare l’equità. Claysset ha concluso il suo intervento con una domanda provocatoria: “Esiste oggi la possibilità di accogliere gesti e corpi diversi nello sport?” ed ha giustamente sottolineato come UISP sia stato apripista nella conquista del tesseramento alias, perché lo sport sia davvero per ogni persona.

I lavori sono poi proseguiti nel pomeriggio, con un focus sul ruolo del giornalismo nel contrastare stereotipi e pregiudizi nello sport, con una riflessione approfondita sul potere della narrazione mediatica. Ad aprire la sessione, Massimo Righi, AD e Presidente della Lega Pallavolo Serie A, che ha usato parole nette e coraggiose per sottolineare come siano proprio gli uomini a dover imparare e comprendere quanto le discriminazioni di genere siano una questione maschile dove ciascuno deve fare la sua parte. Lo sport, ha ribadito Righi, non può essere che territorio libero e di profondo rispetto tra i generi, ed è per questo che la Lega Pallavolo Serie A ha aperto le proprie porte ad Assist e ad una solida collaborazione tra le due realtà.

Ayomide Folorunso, Campionessa Azzurra e primatista italiana nei 400 ostacoli e atleta della Polizia di Stato, ha ricordato all’intera platea quanto sia importante garantire l’accesso allo sport per tutti, e quanto sia prezioso avere le giuste infrastrutture e il giusto sostegno per poter conquistare grandi traguardi. La sua simpatia, il suo eloquio impeccabile e la sua determinazione hanno conquistato la sala, saldando la convinzione di queste atlete spesso non si sappia abbastanza. Ayomide, studente della Facoltà di medicina e pronta per i Mondiali di Glasgow, ha anche saputo trasmettere non solo l’amore per lo sport, ma la sua importanza come strumento di crescita e integrazione. Ad accompagnarla la manager Chiara Davini che ha raccontato come un rapporto di fiducia e consapevolezza tra star dello sport e media possa evitare una narrazione piena di stereotipi e tutt’altro che corretta nei confronti delle nostre campionesse.

Particolarmente toccante, l’intervento di Tina Marinari, Responsabile Campagne di Amnesty International Italia, che ha approfondito il tema dello sports-washing, con particolare riferimento ai casi dell’Arabia Saudita, del Qatar e della Cina. Tina Marinari ha sottolineato l’importanza del ruolo e della responsabilità che le grandi Federazioni sportive hanno nello scegliere paesi che non tutelano i diritti umani per eventi sportivi, e del ruolo che giocano i giornalisti nel garantire una comunicazione più bilanciata. Una responsabilità per fare in modo che le violazioni dei diritti umani, l’omofobia e la violenza di genere non vengano dimenticate a scapito dei record sportivi e dello show business.

Vittorio Di Trapani, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha approfondito ulteriormente il tema dello sportswashing, concentrandosi in particolare sul suo impatto dal punto di vista giornalistico. Ha affermato: “Lo sportswashing è la negazione dello sport, è la violazione dello sport. Un diritto o interesse economico non possono abbattere o peggio ancora calpestare i diritti umani. Ecco perché abbiamo bisogno di un’alleanza come questa, con Assist, Amnesty, l’Associazione Italiana Calciatori, Uisp, Sport for Society, USIGRai, e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Per dire che mai bisogna accettare che si possa dare un calcio ai diritti umani. E vorrei dire che le donne di Assist sono per me Partigiane della Costituzione e per questo porto loro una immensa riconoscenza e sento profondo il senso della nostra alleanza ai loro valori”.

Evelyn Watta, Vice Presidente dell’Associazione Internazionale Stampa Sportiva, ha sottolineato l’importanza di creare equità, non solo uguaglianza, nell’ambito del giornalismo sportivo femminile. Ha evidenziato l’obbligo morale dei giornalisti nel porre le domande appropriate a tutti gli atleti, indipendentemente dal loro genere, e nel garantire che i dettagli personali delle atlete, come i loro corpi, le loro vite sentimentali, il loro tagli di capelli ecc., non siano al centro delle notizie. Piuttosto, ha enfatizzato l’importanza di concentrarsi sui loro record e i loro successi, esattamente come si farebbe nel caso degli atleti maschi.

Un momento particolarmente significativo dell’evento è stato la presentazione del lavoro svolto da Assist e dai suoi partner europei nel progetto VERA (Vision Equality Respect Action), finanziato con i fondi Erasmus Sport. Il programma VERA promuove una rete internazionale per migliorare i diritti delle donne atlete e costruire un mondo sportivo più equo e inclusivo. Hanno presentato il portale on line la Responsabile della progettazione europea, Alice Bruni, e la direttrice generale di Assist, Margherita Giuliodori Santicchia. Il Progetto Vera è una grande opportunità, finanziata grazie ad un progetto Erasmus sport, per creare una preziosa rete di associazioni che operano per i diritti degli atleti e delle atlete e per dare strumenti informativi e di conoscenza a chiunque sia nel mondo sportivo.

Loredana Pesoli, Resp. Relazioni istituzionali e Luisa Rizzitelli, Presidente di Assist hanno ribadito l’impegno ormai di 25 anni della Associazione e il grande risultato di una Riforma dello Sport che Assist ha chiesto sin dal primo giorno di attività. Oggi, hanno ribadito Pesoli e Rizzitelli, restano ancora troppi temi senza azioni precise e strutturali: dalle basse percentuali di partecipazione allo sport delle donne, dalla rappresentanza nella dirigenza a dir poco risibile a temi che riguardano compensi, premi e utilizzo di impianti.

La chiusura è stata affidata al Direttore del Settore Sport del Comune di Bologna, Paolo Ricci che ha manifestato la sua soddisfazione non solo per la partecipazione all’evento, ma per la strada che il Comune di Bologna traccia ogni giorno per uno sport inclusivo e pieno di occasioni per vivere insieme i valori di una società dove nessuno resti indietro. Non a caso sia Ricci che Rizzitelli hanno rimandato alla Bologna Marathon, ormai prossima, per continuare nella strada di grandi occasioni di sport ed energia da vivere oltre ogni barriera.

Al termine dell’evento, la consegna degli attestati di partecipazione al corso formativo LEA (Leadership Empowerment Academy) da parte della Coordinatrice Vanessa Serafina Vizziello ha rappresentato un momento di gioia e riconoscimento del lavoro fatto per tutti e tutte lepartecipanti.

L’Associazione Nazionale Atlete Assist desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo importante evento e invita alla continua promozione e sostegno dello sport femminile in tutte le sue forme.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sull’attività di Assist, si prega di visitare il sito web ufficiale https://www.assistitaly.eu.

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